L'Angelo del Tiburtino
Storia di Michele Bolgia, il ferroviere che salvò centinaia di deportati
stipati in un convoglio composto da 18 carri bestiame, opportunamente piombati col
filo spinato, più di mille ebrei romani, intere famiglie composte da uomini, donne,
vecchi e bambini, furono strappate dalle loro case per essere deportate nei campi
di sterminio di Auschwitz-Birkenau.
Ma lo stesso “luogo della vergogna” rappresentò, anche l’orgoglio della riscossa
nazionale, perché fu proprio in tale Stazione che ebbero luogo le prime manifestazioni
della resistenza, molte delle quali ascrivibili all’eroismo degli stessi ferrovieri
italiani, primo fra tutti il guardasala Michele Bolgia, recentemente insignito di
Medaglia d’Oro al Merito Civile “alla memoria”, al quale è dedicato il presente libro,
al valore delle Fiamme Gialle che vi prestavano servizio di vigilanza ma anche - fatto
nuovo - alla rischiosissima collaborazione di alcuni ferrovieri austriaci ai quali
veniva demandato l’ingrato compito di condurre i “treni della morte”.
Libro di 80 pagine (copertina a colori, formato A5)