QuestionediLibri - Recensione de "Il ragazzo del ponte" di Felice Cipriani
TRAMA
Dopo oltre sessant’anni dalla liberazione di Roma, m’imbatto in una storia drammatica che vede protagonista un ragazzino di 12 anni. Si tratta di Ugo Forno, che il 5 giugno del 1944, alle ore 12, muore per un atto di eroismo, compiuto per salvare dalla distruzione il ponte ferroviario sull’Aniene.
Com’è stato possibile che mentre Roma festeggiava la liberazione dal giorno prima, in un angolo della città si combattesse ancora e un ragazzino di 12 anni prendesse le armi per combattere?
Storie come queste, per chi scrive libri per passione civile, ti segnano dentro.
Egli non combatteva per colpire i tedeschi in ritirata ma lo faceva, coinvolgendo persone più adulte, per salvare il ponte dove sarebbero dovuti passare gli americani..
Il libro di cui mi accingo a parlarvi mi ha scossa considerevolmente e per questo non smetterò mai di ringraziare la casa editrice Edizioni Chillemi. Grazie a questa collaborazione, infatti, mi è stato concesso l’onore di conoscere Ugo Forno, un Eroe nel vero senso della parola, e ora desidero farlo conoscere a mia volta a quante più persone possibile, perché, il minimo che possiamo fare per questo coraggioso dodicenne che ha dato il suo massimo contributo per la liberazione dell’Italia dai tedeschi, è quello di apprendere le sue gesta.
Ugo Forno, 12 anni, romano e antifascista è morto per la sua Patria. Il 2 giugno 1944, una granata tedesca lo colpisce al cuore, ponendo così fine alla sua giovanissima vita e strappandolo alla sua famiglia.
Il decesso è susseguito al salvataggio, da parte di Ugo (conosciuto da tutti come “Ughetto”)e un magro gruppo di altri oppositori, del ponte ferroviario sull’Aniene, il quale, senza quest’intervento, sarebbe stato fatto saltare in aria dai tedeschi in modo tale da impedire l’avanzata degli alleati americani.
A Felice Cipriani, autore di questo libro, va il merito di aver portato alla luce la figura eroica di un protagonista che per troppo tempo è rimasta sconosciuta ai più.
Prima che quest’opera venisse pubblicata, infatti, tutto ciò che rimaneva come prova dell’impresa attuata da Ughetto, oltre a qualche riga di giornale, è stata la dedica a quest’ultimo di un “mozzicone” di strada situata a Casal Bernocchi.
“In quel periodo di confusione” continua Francesco “e per l’imbarazzo che i genitori avevano verso i figli per la situazione che si era determinata, Ughetto godeva di una certa libertà. Non parlava molto e in apparenza sembrava tranquillo, anche se per la sua età non giocava.”
Grazie al contributo di immagini e numerose testimonianze donate da familiari e non, che danno quel tocco in più al libro, parallelamente alla storia di Ugo, l’autore ci racconta di una Roma prima invasa e poi liberata, ci racconta della speranza che illuminava i volti dei romani a seguito dell’annuncio dell’armistizio, e di come questa speranza sia stata immediatamente rimpiazzata da un profondo senso di illusione nel momento in cui la situazione si capovolge nuovamente a favore dei tedeschi: l’incubo è ricominciato. Ed è ancora maggiore.
“Nel silenzio angoscioso che ci circonda percepiamo un lontano brontolio appena percepibile, come di tuoni, ma il tempo è bello e capiamo che non sono tuoni.”
Nonostante la disperazione in cui si trova costretta a vivere, la famiglia di Ugo rappresenta un fermo punto di riferimento per chi ha più bisogno.
Pagina dopo pagina, entriamo letteralmente in casa Forno, diventando spettatori di un’esistenza che si tinge di una generosità fuori dal comune.
Non è difficile capire quanto il padre di Ugo, Enea, sia stato importante nella formazione del figlio, rappresentando un costante esempio di antifascismo e buon senso.
“Ci sono uomini e Ughetto lo era, a cui la guerra, le privazioni portano in avanti il calendario dell’età e gli fanno ascoltare meglio la propria coscienza. Questi uomini quando vengono coinvolti in qualcosa che appartiene al male, non possono fare a meno di combatterlo per gli altri, per se stessi, per la propria dignità e per il loro avvenire”.
Questo è un libro che chiunque dovrebbe leggere: è un libro che andrebbe fatto leggere nelle scuole, perchè la storia di Ughetto DEVE essere conosciuta.
SCHEDA
Titolo: Il ragazzo del ponte
Autore: Felice Cipriani
Prezzo: Euro 12,00 (cartaceo)
Pagine: 90
Casa Editrice: Edizioni Chillemi
Spero che la recensione vi sia piaciuta!
A presto e buone letture!
Clarissa Neri
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