I nostri autori
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MARCO VELOCCIA, classe 1967, nasce e vive a Roma, proprio a due passi dal Colosseo, nel cuore della Roma repubblicana ed imperiale. E forse deve proprio alla vicinanza di queste maestose vestigia il suo amore per la classicità romana. Si laurea infatti alla Sapienza di Roma in scienze storiche e, parallelamente agli studi, inizia ad organizzare e promuovere una serie di attività che hanno come filo conduttore la storia di Roma, della sua civiltà, e soprattutto il segno indelebile che essa ha lasciato fino ai giorni nostri. Attraverso la sua instancabile azione intende infatti trasmettere alle giovani generazioni quei valori senza tempo che hanno caratterizzato la civiltà romana. Da sempre impegnato nel sociale e nella valorizzazione delle identità culturali, ritiene che alcuni modelli coltivati e vissuti dagli antichi romani, siano ancora validi nella nostra contemporaneità. Questa riflessione su Roma nasce dunque da un atto d’amore nei confronti di una grande storia da raccontare.
Roma un mito universale
12.00 euro -
C’ė più cielo che terra.
Centinaia, migliaia, milioni di volte più cielo che terra.
Eppure, con ostinata cecità, non facciamo altro che camminare.
Di seguito una selezione delle opere di questo autore:Fuori dal tempo
8.00 euro -
ARISTIDE GUNNELLA, nato a Mazara del Vallo (Trapani) il 18 marzo 1931 da Giovanni Gunnella e Rosalina Peroni da Costa Barros, sposato con Michela Maria Lo Buglio nel 1961 con due figli, si interessa di politica estera, economica e monetaria. È stato membro del Rotary Club di cui è diventato Paul Harris Fellow. Ha ricevuto diverse onorificenze internazionali tra cui il decreto di nomina a Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine di Isabella la Cattolica (Spagna, 1980). Deputato, ininterrottamente, del P.R.I. dal 1968 al 1992, è repubblicano per antica tradizione risorgimentale di famiglia. Compie gli studi classici in uno degli istituti liceali più antichi della Sicilia (il Gian Giacomo Adria di Mazara del Vallo), si è laureato, nel giugno del 1953, in giurisprudenza con lode discutendo la tesi di economia politica I cicli economici e i mutamenti di tendenza nel divenire economico presso l’Università degli Studi di Palermo, con il Prof. Giuseppe Mirabella. Entra subito dopo in Confindustria, con Angelo Costa, Renato Morelli e Franco Mattei ottenendo con un concorso severo una borsa di studio per un anno, con l’impegno dell’inserimento successivo operativo nelle strutture confederali. Ma il suo obiettivo rimane politico(la sua vera passione) e non burocratico. Rientra in Sicilia a dirigere l’Ufficio Studi della Sicindustria, articolazione autonoma regionale della Confindustria. Nel contempo supera a Roma il concorso di procuratore legale che gli apre le porte dell’Avvocatura. Ricopre, a tutti i livelli, incarichi nelle F.G.R., poi passa al Partito e a Palermo diviene, giovanissimo, il portavoce di Ugo La Malfa nella sua battaglia per il Centrosinistra. L’attività professionale si incrocia con l’attività politica. Dalla Sicindustria passa a dirigere il Centro Regionale di Studi e Ricerche, il più accreditato Centro siciliano nel conflitto meridionalista per l’industrializzazione del Mezzogiorno e della Sicilia. È presente sulla carta stampata, in convegni e alla radio per combatterei monopoli sul piano economico, e il comunismo, sul piano politico. In Sicilia conosce Enrico Mattei, che poche settimane prima di morire, gli aveva proposto di collaborare con lui nel settore energetico, dopo una polemica che aveva contrapposto la Sicindustria alla Gulf Oil di Nicky Pignatelli, con cui però in seguito mantenne rapporti di stima. Entra giovanissimo nel consiglio di amministrazione dell’Ente Minerario Siciliano. Diviene poi consigliere delegato della So.Chi.Mi.Si, la più grande società dopo la Montecatini, operante nel settore minerario e chimico, con circa 5.500 dipendenti. Presidente e amministratore di varie società industriali, di cui una a proiezione europea. Nello stesso tempo(1963-1965) sul piano politico, conquista prima la Federazione provinciale del P.R.I. di Palermo, poi quella regionale siciliana di cui restò leader fino al 1991, pur rivestendo nello stesso tempo la carica di membro della Direzione Nazionale del P.R.I., membro della Segreteria collegiale nazionale(co-segretario) del P.R.I. durante il periodo di Ugo La Malfa al Governo, vicesegretario Nazionale del P.R.I., capo della corrente repubblicana (con il 20%) al congresso P.R.I. del 1981. Protagonista di battaglie politiche all’interno del Partito, contro la Destra repubblicana, ma soprattutto contro la Sinistra interna, avversò decisamente la solidarietà nazionale e il Compromesso in realtà poco storico tra le forze politiche democratiche e il P.C.I. Componente del Consiglio Nazionale del P.R.I., della Direzione Nazionale, della cosegretaria nazionale nel 1974, dell’esecutivo nazionale, della segreteria,ruppe con la maggioranza del P.R.I., dopo la morte di Ugo La Malfa nel 1979 e al Congresso di Roma del 1981, costituisce una minoranza forte (20%) nel Partito contro la cosiddetta solidarietà nazionale. Propugnò la convergenza e poi la federazione tra le forze laiche e socialiste per contenere la D.C. ed essere la vera alternativa al Governo del Paese con i comunisti all’opposizione, i quali invece si mostravano disponibili al duopolio di fatto con la D.C., nell’affermazione di una costituzione materiale che sarebbe stata all’origine della degenerazione della democrazia italiana. La lotta contro il duopolio D.C.-P.C.I. è stata una costante della sua politica. È stato Presidente di commissioni parlamentari alla Camera dei Deputati, del Comitato delle Partecipazioni Statali, del Comitato Parlamentare per l’Europa (l’On. Malagodi lo era per il Senato). Sottosegretario di Stato agli Esteri, alle Partecipazioni Statali, Ministro per gli Affari Regionali nel 1987-1988, chiudendo, dopo quarant’anni, l’annoso problema dell’Alto Adige. Per 20 anni è stato membro eletto dal Parlamento Italiano all’Assemblea Parlamentare del Nord Atlantico (NATO) con responsabilità varie (Presidente della Commissione Economica, Presidente del Comitato per il Terrorismo, relatore sui problemi energetici, sulle relazioni euroatlantiche-arabe). Fra il 1984 e il 1987 è vicesegretario nazionale del P.R.I., con la segreteria politica di Giovanni Spadolini. Uomo pubblico prima di tutto, che ha ben conosciuto la politica, fin dalla prima giovinezza (il padre, uno dei fondatori nel 1944 del P.R.I. in Sicilia, era stato antifascista militante e corrispondente nei primi anni Trenta di Nello e Carlo Rosselli) ma anche il potere economico quale direttore del Centro regionale di Studi e Ricerche sull’economia siciliana e nazionale. È stato, per la sua durezza e fermezza nella polemica politica, l’oggetto di attacchi indiscriminati e violenti da parte di avversari interni al partito e potentissimi esterni (lobbies economiche ed editoriali, come l’Espresso e la Repubblica) e soprattutto del P.C.I. che ha tentato, anche se temporaneamente, di intaccarlo sul piano giudiziario. Dopo tanti anni ne è uscito, però, giudiziariamente vincitore, sottolineando, ove fosse necessario, la valenza, l’origine e lo scopo politico dell’attacco più che ventennale. Amico di Bettino Craxi, ne condivise l’impostazione ad ampie convergenze laico-socialiste per condizionare a Sinistra il P.C.I. e a Destra la D.C., soprattutto quelle del sinistro Ciriaco De Mita, sponda democristiana del P.C.I. parlamentare e politico. Gli attacchi della Repubblica, dell’Espresso e Panorama divennero sempre più duri e violenti, in particolare con Giorgio La Malfa segretario del P.R.I. (nel settembre 1987), di cui Gunnella divenne la naturale alternativa politica. La Malfa, schiacciato sulle posizioni di Ciriaco De Mita, al limite dell’incredibile (si ricorda una chicca di La Malfa in un breve incontro a Londra con Margaret Thatcher in cui rivendicava per De Mita la segreteria della D.C. e la presidenza del Consiglio; ma che c’entrava il premier inglese? e che c’entrava Giorgio La Malfa con De Mita? era il suo portatore di istanze?) e impostava in raccordo con il P.C.I. una durissima polemica contro Craxi, nel continuo ossequio verso i potentati economici di Torino e di Milano. Di contro, operava per la collaborazione tra le forze laiche socialiste e democratiche in alternativa di Governo e di politica alla D.C. di De Mita e al P.C.I. Posizioni chiaramente inconciliabili. Acuirono lo scontro certamente le sconfitte della segreteria di Giorgio La Malfa alle Amministrative, alle Regionali, alle Europee (con l’assurda alleanza con Pannella alle Europee) alle elezioni nazionali del 1987, in cui crollarono i voti nei collegi del Nord mentre resistettero, anzi vinsero, nei collegi del Centro Italia e del Sud, in particolare i collegi siciliani (Montanelli scrisse su il Giornale, in tal proposito, che a questo punto il candidato naturale alla segreteria nazionale del P.R.I. era Aristide Gunnella). Vinse contro Eugenio Scalfari e Miriam Mafai, una causa per diffamazione con risarcimento milionario nel 1987; la Camera sconfessò Capanna in un giuri d’onore, sui duri attacchi di mafiosità contro Gunnella; una sentenza istruttoria del Tribunale di Palermo nel 1990 lo prosciolse in pieno dalle accuse giornalistiche e da quelle di Capanna su collusioni mafiose, tutti fatti che evidenziano la strumentalità politica degli attacchi personalizzati. Vita politicamente difficile, che non gli impedì di ricoprire in sei legislature dal 1968 al 1992 altissime cariche in Parlamento, nel Governo, nel Partito.
Curriculum professionale
● 1949-1953 - Frequenta la Facoltà di Giurisprudenza di Palermo dove si laurea cum laude con la tesi “I cicli economici e i mutamenti di tendenza”.
● 1953-1954 - Si iscrive all’Albo dei Procuratori e Avvocati di Marsala.
● 1954-1955 - Vince la Borsa di Studio presso la Confindustria a Roma, dopo avere ricoperto l’incarico di Capo dell’Ufficio Studi della Confindustria Siciliana. Compie diversi stages all’estero presso le più importanti industrie Italiane.
● 1956 - Vince il concorso di Procuratore Legale per la libera professione di Avvocato.
● 1958 - Direttore del Centro Regionale di Studi e Ricerche della Confindustria siciliana (Sicindustria).
● 1959-1970 - Assume numerose cariche industriali: Vicedirettore della SOFIS (Società Finanziaria Siciliana, con capitale sociale di 100 miliardi di lire italiane). È uno dei più giovani dirigenti industriali italiani. Consigliere Delegato della SOCHIMISI dal 1965 al 1970 (Società Chimica Mineraria Siciliana, 5.000 dipendenti, la più importante società mineraria italiana in quel periodo). Presidente della CIE (Compagnia Importazioni Esportazioni). Presidente della SPT (Sali Potassici Trinacria). Consigliere dell’EMS dal 1965 al 1970 (Ente Minerario Siciliano) che progetta il gasdotto Algeria-Sicilia realizzato negli anni ’70. Presidente della DETA (Compagnia delle Acque demineralizzate) dal1964 al 1968. Presidente dell’ISPE (Prefabbricati) dal 1964 al 1969 più altre cariche di consigliere e sindaco in altre società minori.
● 1992-2006 - Avvocato, iscritto all’Albo degli Avvocati e Procuratori fino al 2006 Consulente Legale per alcune grosse imprese italiane tra cui la Bonatti SpA. Consulente dell’Associazione Nazionale delle Imprese dell’Energia del Vento (ANEV) e di altre società operanti nel settore delle energie rinnovabili. Scrive articoli per un politicamente importante quotidiano nazionale.
Curriculum politico
● 1968 - Eletto al Parlamento Italiano, Camera dei Deputati, per il Partito Repubblicano Italiano, membro della Commissione Lavoro e Finanze.
● 1972 - Segretario di Presidenza della Camera dei Deputati.
● 1970-1988 - Componente dell’Assemblea Parlamentare della N.A.T.O. e Vice Presidente del Comitato Economico dell’Assemblea, relatore sui problemi del Medio Oriente (politici, economici ed energetici).
● 1973-1974 - Co-Segretario Nazionale del Partito Repubblicano Italiano.
● 1974-1976 - Sottosegretario di Stato per le Partecipazioni Statali, con controllo di IRI, ENI, EFIM, EGAM e le grandi banche.
● 1976-1979 - Presidente dei Comitati Parlamentari di Controllo delle Partecipazioni Statali.
● 1980-1982 - Sottosegretario di Stato agli Affari Esteri con delega agli Affari Economici internazionali dell’Italia e alle Politiche per le aree in via di sviluppo nel mondo.
● 1983-1987 - Vice Presidente della Commissione Affari Esteri della Camera dei Deputati.
● 1984-1987 - Vice Segretario nazionale del Partito Repubblicano Italiano.
● 1987 - Presidente della Commissione Antiterrorismo dell’Assemblea della N.A.T.O.
● 1987-1988 - Ministro degli Affari Regionali: in questa veste ha chiuso, dopo quaranta anni, la controversia internazionale tra Italia ed Austria nascente dall’accordo De Gasperi-Gruber circa la questione del Trentino Alto Adige e le sue autonomie.
● 1989 - Vice Presidente della Commissione Esteri e della Commissione Tesoro della Camera dei Deputati.
● 1990 - Presidente della Commissione per gli Affari Europei e Comunitari.
Ordini e onorificenze statali
● ORDENOM JUGOSLOVENSKE ZASTAVE SA LENTOM (Ordine della Bandiera, Ex Jugoslavia, 1980).
● Caballero de Gran Cruzde la Orden delsabei la Catolica (Nomina Regia, Juan Carlos I, Spagna, 1980. Insignito insieme al Presidente Sandro Pertini).
Ha pubblicato, di recente “Il doppio volto della Prima Repubblica”. Ha ricevuto, inoltre, il Gran Premio Internazionale di Venezia, premio esclusivo che da oltre un secolo viene conferito ad autorevolissime personalità.
Di seguito una selezione delle opere di questo autore:Una svolta politica un sogno impossibile. Cronache di sei mesi della Sconda Repubblica novembre 1995 - aprile 1996
15.00 euro -
LEONARDO MALATESTA, nato nel 1978, Dottore in Storia presso l’Università di Venezia. Presidente della Sezione di Schio del Nastro Azzurro e Vice Presidente della sezione Trentino Alto Adige dell’Istituto Italiano dei Castelli. Studia la storia militare italiana del periodo contemporaneo. Collabora con varie riviste storiche. Autore di vari libri e saggi.
La Brigata Nera Mercuri, 1944-1945
24.00 euro